LA MISSIONE GIUSEPPINA DI KISSY
FREETOWN - SIERRA LEONE

 

L’opera di Kissy è stata pensata verso la fine degli anni 80. Il vescovo di Freetown chiedeva una presenza dei missionari del Murialdo in capitale con una scuola professionale e, di contro, i missionari giuseppini desideravano avere una comunità in Freetown che potesse tenere contatti più regolari con i diversi ministeri governativi per una sempre migliore conduzione dell’attività educativa e sociale in Sierra Leone.

 

Nel 1990 prendendo in affitto un terreno demaniale alla periferia est di Freetown iniziò la presenza dei giuseppini nella capitale.

 

Tra il 90 – 91 venne costruita la casa della comunità e nel settembre 91 iniziò il primo noviziato giuseppino sierraleonese con 2 novizi. (Uno dei quali nel novembre 98 è diventato il primo giuseppino prete sierraleonese).

 

Nel 92 iniziò, nei locali della casa della comunità, il corso di muratura per 16 studenti come sede staccata del centro professionale di Lunsar in attesa di costruire un centro anche in Kissy.

 

I lavori iniziarono nel 93 e la costruzione, con il contributo della Cebemo, terminarono agli inizi del 94. Con il nuovo anno scolastico si aprirono i corsi biennali di sartoria, saldatura, fabbroferraio più il corso di muratura già esistente. La frequenza fu aperta sia ai ragazzi che alle ragazze di età tra i 18 – 24 anni che non avevano potuto completare i corsi tecnici in altre scuole della capitale. Le presenze furono subito sul centinaio. Il corpo insegnante, tutto locale, è guidato dal preside giuseppino.

 

Nel 96 la scuola venne riconosciuta dal Ministero dell’educazione come autonoma e quindi non più come estensione dell’altra di Lunsar. Il progetto educativo e formativo continuò ad ampliarsi nonostante le difficoltà che il paese stava attraversando (il colpo di stato del 95, il successivo del 97, la liberazione della capitale del 98).

 

Nel 97 si aprirono i cortili e gli ambienti scolastici ad attività di oratorio e gioco durante tutti i pomeriggi della settimana con una frequenza intorno alle 500 persone.

 

Nel 98 si apre anche l’associazione "amici dei missionari" la “Missionaries’ Friends Association - NGO” con più di 150 ragazzi orfani, abbandonati o mutilati, affidandoli a famiglie locali e seguendoli nella loro crescita umana – sociale-religiosa con l’aiuto di benefattori italiani e con la presenza diretta dei missionari giuseppini.

 

Nel settembre del 98 anche la tipografia, che ritardò di 1 anno l’apertura, causa la guerra, iniziò l’attività.

 

Essa è finalizzata principalmente alla stampa di materiale per la scuola (quaderni – libri di testo, rivista per l’Università) e risponde ad una urgente necessità riscontrata in Sierra Leone.

 

Manca infatti in tutta la nazione chi produca materiale stampato finalizzato alla scuola dalle elementari all’università.

 

Nei progetti per un futuro prossimo: dei corsi di comunicazione sociale (area radio – televisione).

 

 

 

 

 

 

 

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